La crisi la pagano ancora le pensioni.



E’ imbarazzante solo pensarlo.
Nel nostro paese, i conti si sistemano sempre mettendo mani al sistema contributivo. Negli anni, numerosi sono stati gli interventi:
  


    -  D.Lgsl. 30-12-1992 n.503, dopo decenni, la prima riforma del sistema previdenziale nota come “Riforma Amato”;


-  Legge n.335 del 8-8-1995 meglio conosciuta come “Riforma Dini”;

-  Legge n.449 del 27-12-1997 (Finanziaria 1998) “Riforma Prodi”;

-  Legge 488/99 (Finanziaria 2000) approntato dal “Governo D’Alema”;

-  Legge 328/2000 (Finanziaria 2001) introdotta dal “Governo Amato”.  

Oggi ci svegliamo scoprendo che La riforma delle pensioni "è già stata largamente fatta, ma necessita di tempi più accelerati" di quelli previsti.
Questo è quanto espresso dal ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenuta 24 novembre all'assemblea della Cna, alla prima uscita pubblica dal suo insediamento, concludendo che il percorso sulla previdenza “è stato largamente compiuto” e bisogna solo “ragionare sui tempi” per renderli più veloce.
Non è una novità perché ai più era già nota l’idea della neo-ministra che qualche giorno prima di assumere l’incarico, si era già ampiamente espressa attraverso un intervento pubblicato su “Repubblica”.
Sintetizzando il punto di partenza per una riforma del sistema previdenziale è il «metodo contributivo pro-rata per tutti i lavoratori, rendendo subito effettive un'età minima di pensionamento, pari a sessantratrè anni e una fascia di flessibilità che incoraggi il lavoratore a ritardare l'uscita fino ai sessantotto (settanta) con un incremento di pensione che, secondo alcuni calcoli matematici e non in base a criteri politici, tengano conto dei maggiori contributi versati e della maggiore età». Inoltre, «dovrebbero scomparire le finestre». Un modello che dovrebbe consentire risparmi di spesa «per qualche decina di miliardi di euro nei primi 5-6 anni di effettiva applicazione del provvedimento».
La motivazione sta nella constatazione che non sia giusto privilegiare i più anziani a scapito dei giovani da sempre penalizzati. Il sottoscritto aggiunge: MA E' MAI POSSIBILE CHE SI DEBBA SEMPRE INNESCARE UNA GUERRA TRA POVERI? LA CRISI LA DEVE SEMPRE PAGARE CHI QUOTIDIANAMENTE LA VIVE DRAMMATICAMENTE?
Approfondimenti:
La riforma secondo la Fornero
http://www.repubblica.it/economia/2011/11/26/news/pensioni_riforma_secondo_fornero-25616508/?ref=HREA-l







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