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La TARES che fa pagare il 140% in più.
Nei giorni scorsi, la TARES è tornata
oggetto di discussione nel Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2013.
La TARES (Tariffa Rifiuti e Servizi) fu
introdotta con decreto legge n. 201 del 2011 (famoso decreto SALVA
ITALIA) dal governo Mario Monti, entrando in vigore dal primo
gennaio del 2013 e basata sia sulle dimensioni degli immobili, sia
sul numero dei componenti delle famiglie che ci abitano, a scapito,
quindi, delle famiglie più numerose, sostituendo la TARSU (Tassa per
lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e la TIA (Tariffa Igiene
Ambientale).
L'obiettivo è coprire per intero i
costi sopportati dai comuni per il servizio della raccolta e dello
smaltimento dei rifiuti, (prima la TARSU copriva solo il 70-80 per
cento dei costi prevedendo la compensazione della differenza grazie
ai trasferimenti statali), in più coprire i costi derivati da
ILLUMINAZIONE PUBBLICA, POLIZIA MUNICIPALE, SPESE PERSONALE DEGLI
UFFICI AMMINISTRATIVI (prima il costo era coperto dai comuni che
l'adottavano, attraverso la TIA cioè Tariffa Igiene Ambientale).
Una vera e propria mazzata che
salvaguarderà i conti dei comuni ma salasserà i contribuenti.
Intanto dovendo coprire più servizi,
si è determinato un aumento di 30 centesimi al metro quadro (che può
arrivare al 40) rispetto alle tasse precedenti e la parte eccedente
derivata dagli incassi dei comuni sarà interamente incassata dallo
Stato.
Il decreto approvato ha previsto pure
la modalità del salasso o in tre rate oppure in una unica soluzione.
In pratica per le prime due rate il meccanismo è quello della
vecchia TARSU, per l'ultima ci sarà il conguaglio. Proprio
quest'ultima rappresenta il problema, rinviando solo la stangata e
lasciando la “patata bollente” al prossimo governo. Parliamo di
aumenti corposi che indiscriminatamente colpiranno famiglie,
imprese e attività commerciali.
A dicembre ovviamente, ci chiederemo
come mai gli italiani, dopo aver pagato IL SALDO DELL'IMU, IL SECONDO
ACCONTO DELLE IMPOSTE A FINE NOVEMBRE E L'ACCONTO IVA (ovviamente per
chi versa a fine dicembre) non avranno i soldi da spendere per i
regali di Natale.....
Sintetizzando possiamo
semplicemente definire la TARES chiamando le cose con il loro nome:
- una specie
di addizionale dell’IMU (che però si calcola sulla
rendita catastale, non sui metri quadrati posseduti)
- oppure una piccola
patrimoniale perché un tributo legato al possesso di metri
quadrati,
- o
un’imposta sul patrimonio.
Le statistiche dell’ultimo trimestre del 2012 hanno appena evidenziato un nuovo record della pressione fiscale– figuriamoci con l'ultima trovata di questa tassa sui sui morti e sui poveri.
Qui trovate l'estratto del decreto
http://www.tares.it/
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